C'è chi dice no
08/04/2013 20:09:01La volontà, comprensibile, della regione Emilia-Romagna è la sostituzione dell'attuale Comunità Montana con l'Unione dei Comuni: per raggiungere l'obiettivo si sono inseriti alcuni "paletti" tra cui quello di non dare finanziamenti regionali a chi non volesse aderire (chiaramente detto all’incontro svoltosi a Vergato il 25 Gennaio 2013).
Con queste premesse, un po' per obbligo, un po' per necessità, gran parte dei Sindaci ha ritenuto prudente allinearsi a questa decisione.
Ma non tutti la pensano allo stesso modo ...
L'Alto Reno, Porretta e Granaglione in primis, ma anche Lizzano, vedono le cose diversamente: nelle delibere di Consiglio Comunale fanno leva su questi punti:
- l'Unione nasce dalla necessità di ridurre le spese, ma che l'Unione riesca davvero a centrare questo obiettivo è tutt'altro che chiaro e verificato: in realtà le indicazioni in tal senso sono contraddittorie, quando non palesemente contrarie nelle realtà dove si sono provate delle gestioni consorziate di qualche servizio;
- nel creare un'Unione, è fondamentale l'affinità degli appartenenti. In questo senso un'Unione dei 13 Comuni che palesemente aggrega realtà molto diverse, lascia molte perplessità sulla reale fattibilità e sulla reale utilità.
Granaglione e Porretta sono i due comuni che più divergono dagli obiettivi della Regione: da tempo lavorano alla fusione dei due comuni, e in quest'ottica,con unanime parere di Consiglio Comunale, chiedono una Unione dei Comuni a 5 (Porretta e Granaglione, Lizzano, Gaggio, Castel di Casio).
E, come appare chiaramente dal'ultimo punto, chiedono anche rispetto per la loro decisione - qualora la regione volesse comunque decidere per l'Unione a 13.
Anche Lizzano in Belvedere, con la delibera di Consiglio Comunale, propone la stessa cosa, per i motivi (affinità in primis) evidenziati.
Gli altri due comuni chiamati in causa, invece, seguono la direzione della Regione.
Il dato importante che emerge è il seguente: alcuni comuni nutrono forti dubbi sul fatto che l'Unione dei Comuni a 13 migliori i servizi, o, a qualità di servizio invariata, riesca ad erogare servizi più economici, rispetto a fusioni/unioni tra comuni affini.
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